Islanda: la grande traversata – Kjolur 2° parte
16 Agosto 2018
6 Ottobre 2018
Islanda: la grande traversata – Kjolur 2° parte
07 AGOSTO – martedi
Oggi seguiremo il corso del fiume Svarta con una vista spettacolare sui ghiacciai. Dopo affronteremo il lungo e ruvido campo di lava di Kjalhraun, per poi arrivare alla baita di Gislaskali che si trova in uno dei luoghi più belli della leggendaria rotta di Kjolur.
Ci alziamo sempre di buon’ora, per fare un’abbondante colazione e, prima di terminarla, Joanina richiama la nostra attenzione per spiegarci come sarà il percorso.
La maggior parte della giornata si articolerà su un immenso campo di lava, terreno non semplice per i cavalli, quindi loro partiranno con il branco prima di noi così da non fermarsi e arrivare alla baita successiva. Non ci sono posti per poter cambiare i cavalli. Rimarremo tutto il giorno con lo stesso cavallo che ci verrà assegnato al momento della partenza.
Il tempo non è bellissimo, possibilità di pioggia, molto vento e direi “freddo” …
Dopo la calda ed abbondante colazione ci prepariamo sia fisicamente che psicologicamente…
La frase che ci viene detta prima della partenza è:
“Trust your Horse !” (abbiate fiducia nel vostro cavallo).
Bene, assegnazione cavalli e in sella. Salutiamo il branco che parte prima di noi …
Partiamo per questa difficile giornatina… attraversiamo il fiume …e iniziamo ad arrivare al campo di lava …
Ci fermiamo a pranzo per mangiare il nostro panino, ma il freddo e il vento e l’impossibilità di lasciare i cavalli ci inducono a mangiare con il cavallo vicino a noi e soprattutto a camminare, perché i piedi e le mani … congelano…
Come sempre dobbiamo trovare il modo per stare bene, cosi ci mettiamo a girare tutti insieme in tondo e a raccontarci storie divertenti, per riuscire a far riposare i nostri cavalli e a non congelare.
Momento topico! risaliamo in sella… quando si è in sella si può utilizzare la criniera del cavallo per riscaldare le mani e poi si fa movimento …
Ripartiamo sorridenti e cavalchiamo fino ad intravedere la nostra futura baita … quasi come un miraggio.
Eccoci arrivati! Posto molto bello, caldo e accogliente
Veniamo ricevuti con tè, caffè, bevande, biscotti, cioccolata calda … tutti sorridenti, cerchiamo il nostro letto e poi ci prepariamo ad una bella doccia bollente nell’attesa della cena.
Ormai le serate sono piacevolissime, siamo tutti felici di quello che stiamo vivendo e godiamo di tutto. Cena, allegria, chiacchiere e tanta stanchezza.
Attenzione Attenzione – arrivano le “LEGGENDE islandesi della rotta di Kjolur”
Silenzio nella sala, perché ci verranno raccontate le storie della rotta che stiamo facendo.
Il giorno successivo passeremo dove i protagonisti delle storie hanno avuto disavventure
L’area era probabilmente conosciuta sin dal primo insediamento islandese ed è menzionata nelle saghe islandesi (islendingasögum). Mucchi di pietre segnano la pista attraverso il deserto delle Highlands. Dopo un tragico incidente quando Reynistaöabræö finì in una tempesta di neve alla fine del XVIII secolo, la strada di Kjölur fu dimenticata per circa 100 anni. Fu riscoperta nel XIX secolo.
Il disastro dei fratelli di Reynisstadur
All’inizio dell’inverno del 1780 Kjölur acquistò notorietà quando due fratelli e tre dei loro servitori della fattoria Reynisstadur morirono congelati con centinaia di pecore appena comprate in una tempesta di neve.
Storia di Reynistaöabræöur
Durante l’estate del 1780, la peste aveva causato la perdita della maggior parte delle pecore nel distretto di SkagafJöröur. Due fratelli furono mandati, insieme a qualche lavoratore della loro ricca fattoria di Reynisstadur, nella parte meridionale del paese, a fine estate, per comprare nuove pecore. Fino al 28 di ottobre non erano pronti per il rientro con il loro gregge, avrebbero dovuto attraversare Kjölur. Avevano acquistato 180 pecore e tornarono indietro attraverso la via Kjölur con 3 operai e 16 cavalli. Quando arrivarono al tumulo di lava, una tempesta li raggiunse e dovettero cercare rifugio. Piantarono le tende e lasciarono gli animali al loro destino. Uno degli operai cercò di proseguire verso nord e in seguito fu trovata solo la sua mano in un guanto nel canyon del fiume Blanda. I quattro rimasti, morirono nella loro tenda, che è fu ritrovata la primavera successiva. Quando venne fatto il viaggio per andare a prendere i loro corpi, i corpi dei fratelli erano scomparsi. Furono trovati solo 66 anni dopo. Sono stati avviati procedimenti legali in relazione alla scomparsa dei due corpi, perché uno dei fratelli aveva un sacco di soldi con sé. I soldi non furono mai rintracciati e neanche coloro che li avevano rubati. Erano rimasti in vita solo poche pecore e un solo cavalo, il cui nome era Gram (cavalla grigia), è stata rinvenuta a Kjolur in pessime condizioni; ora quel posto è chiamato Granunes in suo ricordo. I resti degli altri animali , invece, sono stati trovati vicino al sentiero Kjolur, su una collinetta chiamata ora Beinholl o “Collina delle ossa”. Prese il nome dalle ossa degli animali che morirono nella neve e per il gelo crudele. Ancora oggi, un gran numero di ossa di pecore e cavalli giace sparso su tutto il pendio per ricordarci di un tragico evento accaduto in passato.
Si pensava che Kjolur fosse infestato da malignità da questo tragico evento.
VICHINGO, GRETTIR IL FORTE Asmundarson (circa 996-1031). Grettir era uno dei più famosi vichinghi in Islanda e la sua storia è raccontata nella Grettis Saga (scritta intorno all’anno 1300). Le intenzioni di Grettir non sono necessariamente cattive, ma è irascibile e spesso fa cose che poi rimpiange: è anche molto sfortunato, quindi alcune delle sue azioni hanno conseguenze gravi anche se non intenzionali. Grettir trascorre la maggior parte della sua vita adulta in Islanda come fuorilegge anche se salpa due volte per la Norvegia. Era imparentato con il re Olaf II di Norvegia. Ma anche in lì si mette nei guai e viene cacciato via. Da bambino, Grettir è ribelle e spesso di cattivo umore. È descritto con capelli rossi, un po’ lentigginoso. È anche coraggioso; assume e sconfigge il fantasma Glamur un essere non morto che è, in un certo senso, un fantasma corporeo, forte e formidabile. Ma il fantasma lo maledice questo è visto dall’autore come la causa delle sue successive disgrazie.
A volte Grettir può essere un vero eroe, infatti sconfigge vari nemici ma a volte si comporta come un furfante. È accusato di aver dato fuoco ad una sala, di aver ucciso molti uomini ed è condannato ad essere un fuorilegge. Ciò significa che chiunque può ucciderlo senza pietà e che è vietato per le persone aiutarlo; molti infami attentati sono stati fatti alla sua vita. Alla fine, Grettir diventa il fuorilegge superstite nella storia islandese. Dopo avere trascorso quasi 20 anni come fuorilegge, i suoi amici e la famiglia chiedono che il suo esilio venga revocato, sostenendo che un uomo non può passare più di 20 anni come esule, secondo le normative della legge esistente. Dopo un dibattito in assemblea, si decide che l’accusa di fuorilegge verrà revocata quando avrà completato i 20 anni di esilio ma non prima. I suoi nemici tentano per l’ultima di ucciderlo, usando la stregoneria, ma non senza alcun esito. Grettir dovrebbe essere morto tra tra il 1030 e il 1040 ‘.
Dopo aver ascoltato quelle belle e “ilari” leggende… siamo pronti per dormire …
08 AGOSTO – Mercoledì
Suona la sveglia, ci alziamo e ci prepariamo per la colazione.
Le nostre menti sono pervase da tutte le storie che ci hanno raccontato ieri sera… passeremo dove sono morti i fratelli e dove sono accaduti gli altri avvenimenti.
In realtà siamo più interessati alla meta che si raggiungerà la sera: HVERAVELLIR
Zona geotermica unica tra i ghiacciai di Hofsjokull e Langjokull con una pozza di acqua calda dove è possibile fare il bagno: MERAVIGLIA – altro che docce.
Ci prepariamo e andiamo dai nostri cavalli, pronti per partire
La giornata passa velocemente, i nostri cavalli sono stupendi… ma l’attenzione è rivolta al luogo in cui arriveremo…
Intravediamo il posto: HVERAVELLIR
Avvicinandosi all’area geotermica vale la pena restare ad ammirare questo spettacolo della natura, fatto di odori, gorgoglii e colori sgargianti. Poco lontano la pozza d’acqua calda, proprio vicino alla nostra baita, sempre all’aperto, in cui è possibile fare il bagno. Per renderla utilizzabile a 37°C circa, l’acqua che sgorga a 100°C è mescolata a quella fredda. Sicuramente la sera è uno dei momenti migliori, anche per le colorazioni che il cielo assume e che si riflettono sui ghiacciai.
Non ci sembra vero …… questa sera ci riscalderemo e non poco.
Lasciamo i cavalli ed arriviamo nella nostra baita dove la signora super efficiente è già al lavoro per la cena.
Corriamo a cambiarci, costume, asciugamano e via che si corre dentro l’acqua calda… Non appena si entra, visto che la temperatura esterna è di circa 2 gradi ci si avvicina all’entrata dell’acqua calda di 100° … arriva la corrente di acqua bollente… naturalmente si sta a dovuta distanza e ci si bea di questo stupendo caldino. Iniziamo a chiacchierare, ridere scherzare … qualche birretta… e man mano che passa il tempo passa, ci si allontana sempre di più , spostandoci verso l’acqua più tiepidina…
Dopo una giornata a cavallo in posti magici, una sosta per cambio cavalli e un buon panino, chiacchiere, risate, scambio di informazioni tecniche sulle andature, arriviamo a sera ad avere tutto ciò che abbiamo vissuto diventa felicità…. NO COMMENT
9-10-11 AGOSTO – GIOVEDI -VENERDI- SABATO
Continuare nella descrizione singola di ogni giornata, sarebbe troppo…
Ogni giorno è spettacolare, con paesaggi mozzafiato, imprevisti nel percorso, attraversamento di fiumi, valli, campi …
Arriviamo a destinazione, Hvammur Guest house, dobbiamo salutare i nostri “meravigliosi amici a 4 zampe “
Qualche sorriso e qualche lacrima e già sentiamo la loro nostalgia.
Serata di narrazione e canto. Vasca ad idromassaggio per il nostro ultimo relax dopo 7 ore di cavallo.
Saluti , scambi di indirizzi, mail , foto , video …
Grazie a tutti per questa meravigliosa esperienza
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